COMITATO NO194 QUALE STRUMENTO PER LA PROMOZIONE DEI REFERENDUM PRO LIFE E PRO FAMILY

In questi giorni 7 anni or sono fondavo da solo il nostro comitato , finalizzato alla promozione di un referendum abrogativo della legge 194 , la quale ha legalizzato in Italia l’aborto volontario nel 1978 , al di là dell’unico caso, costituzionalmente insuperabile, ammesso sino ad allora ex artt. 54 c.p. e 32 cost. (grave pericolo di Vita della donna che portasse a termine la gravidanza).

In opposizione alle leggi laiciste ( al netto delle demenziali teorie di chi propone soluzioni astratte , prive sia di significato che di attuazione pratica autonoma quali “avviare un processo di sensibilizzazione culturale“ etc. ) in generale 3 sono le strategie adottate in questi anni dal mondo pro life e pro family nazionale .

a ) LA PIAZZA

Tanto più alla luce degli eventi recenti, credo che chiunque sia in grado di comprendere che non sia possibile condizionare la classe parlamentare con manifestazioni fini a se stesse (che contino 2 milioni di partecipanti e osteggino leggi che debbono entrare in vigore o 20.000 presenze e contestino leggi quarantennali), per quanto utili sul piano strumentale in appoggio ad altri obiettivi.

b ) UN PARTITO

Questa soluzione è coraggiosa ed ha il merito di presupporre la consapevolezza del punto precedente, anche se la realtà parlamentare è tanto connotata laicisticamente da rendere a dir poco improba l’impresa diretta a convertire il nostro potere legislativo.

c ) IL REFERENDUM

E’ l’unico strumento che consente di bypassare l’irreversibile conformismo laicista del nostro parlamento (che è comune alla quasi totalità delle assemblee legislative continentali, nazionali e sovranazionali), uno strumento quindi autonomo ed autosufficiente che sarebbe fortemente potenziato dalla riforma costituzionale , grazie alla quale potremmo avvalerci di una soglia ulteriore , quindi aggiuntiva e non sostitutiva , a quella delle 500.000 firme ( pari a 800.000 sottoscrizioni ) superata la quale il quorum per la validità della consultazione si abbasserebbe drasticamente dal 50% più uno degli aventi diritto al 50% più uno dei votanti alle politiche precedenti (pertanto, in totale , circa il 30% degli aventi diritto) .

In pratica, come precisavo ad esempio nel mio discorso di Milano dell’11-4-2015 , per abrogare la 194 , il ddl Cirinnà istitutivo delle unioni civili e le future leggi laiciste ( ad esempio che attribuiranno alle persone dello stesso sesso il diritto di sposarsi e di adottare dei figli ) potrebbe essere sufficiente ottenere il 16 % di favorevoli sugli aventi diritto a fronte di un 15% di contrari e di un 69% di non votanti .

Non a caso, a titolo strettamente personale, ma con assoluta convinzione e con coerenza, al prossimo referendum costituzionale voterò sì.

Nessun dubbio può essere sollevato sul fatto che l’attuale governo sia il più laicista della storia del nostro paese , in quanto diretto promotore di testi di legge di quella portata , che siano entrati in vigore ( es. Ddl Cirinnà ) o meno ( es. Ddl Scalfarotto ) . Le leggi sull’aborto e sul divorzio ebbero una matrice strettamente parlamentare e non governativa.

Sollevo, viceversa, forti dubbi sugli effetti positivi affermati con certezza e passione in alcuni ambienti cattolici (soprattutto pro family e pro life ) che conseguirebbero da una vittoria dei no , secondo una posizione a cui sarebbe per me molto agevole adeguarmi populisticamente per lanciare un messaggio senz’altro più semplice ( “Renzi a casa” ) e ben più presumibilmente efficace in termini di consenso in quanto demagogico (esprime un facile no che non indica un sì plausibile su cui discutere) di quello che implica un voto di segno opposto .

Dubbie le effettive dimissioni in caso di sconfitta di Mister “Stai sereno“, per il quale peraltro e ovviamente mai voterò nella mia esistenza in quanto premier di un esecutivo laicista, addirittura inverosimile il reale miglioramento con tale esito del quadro politico, se è vero che i pentastellati, sfidanti elettoralmente più accreditati, sono ancor più laicisti dei governativi , come hanno confermato con le loro prese di posizione sui due testi di legge sopra indicati, non votando il primo perché ritenuto troppo moderato a seguito dello stralcio dell’art. 5 sulla “ step child adoption “ e sostenendo con vigore il secondo, poi non divenuto legge per contrasti interni alla maggioranza .

Quanto al polo ulteriore, ove esista, ben lungi dal farsi paladino dei nostri ideali (quindi di ideali cattolici), esso, come dimostrato nelle ultime amministrative, punta su figure, al di là dei loro talvolta più che rispettabili curricula, insignificanti politicamente , che incrementano l’astensionismo e che in campagna elettorale prendono le distanze dai loro candidati meno allineati al pensiero dominante .

Le leggi laiciste si abrogano con referendum “ad hoc” e non votando no in referendum costituzionali, voto addirittura controproducente e dannoso se la riforma contiene come questa disposizioni che potenziano l’istituto referendario, abrogativo e tra l’altro pure propositivo (quest’ultimo non viene escluso come avviene attualmente, ma ammesso anche se genericamente perché da disciplinarsi per legge).

Ciò premesso, il nostro comitato si prospetta come elemento di riferimento per l’organizzazione delle consultazioni referendarie sopra citate, una sorta di comitato referendario permanente che, perfezionandosi e potenziandosi nel tempo, potrà affrontare queste sfide con un’efficacia ed un’effettività che dipenderanno dalle risorse umane ed economiche che ci garantirete.

Il primo arco di tempo praticabile per la raccolta ufficiale delle firme è individuabile nella primavera del 2018, considerate le preclusioni derivanti della legge referendaria (dalla quale discende l’impraticabilità dell’ultimo trimestre di ogni anno e dell’anno che precede la cessazione naturale della legislatura) e le scadenze elettorali contingenti.

Per ora abbiamo raggiunto i 30.000 aderenti, ma molti meno sono i militanti.

Attendiamo il Vostro sostegno e le Vostre iscrizioni (gratuite), da formalizzare tramite il nostro sito www.no194.org. : essenziale è condividere la necessità di abrogare la 194 ( la più grave tra le leggi laiciste , che autorizza la soppressione di esseri umani ) , quanto alle battaglie ulteriori , l’adesione può essere sostanziale e/o strategica , fondata, in quest’ultimo caso, sulla consapevolezza che all’offensiva laicista occorre contrapporsi il più possibile uniti, in modo costituzionalmente rituale e per conseguire risultati concreti .

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale Comitato NO194 e omonima associazione ( www.no194.org )

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