Category “Rassegna stampa specifica”

LE DIFFERENZE TRA IL FALSO ABROGAZIONISMO MARCISTA ED IL PRO LIFE CULTURALMENTE ANOMALO DI ADINOLFI E FERRARA:QUANDO LA 194 E’ RITENUTA SACRA DAI DIFENSORI DELLA VITA

1 ) Abbiamo sottolineato nel precedente intervento sul nostro sito www.no194.org e su Radio Spada come gli organizzatori della Marcia per la Vita utilizzino l’auspicio dell’abrogazione della legge 194 come mero specchietto per le allodole onde attrarre partecipanti alla propria manifestazione , senza avere nessuna intenzione di procedere in direzione di quel fine abolizionista, non solo perché non appoggiano ed hanno anzi sempre osteggiato apertamente la nostra iniziativa , unica che mira concretamente ad ottenere quel risultato , attraverso lo strumento referendario , ma anche perché loro stessi indicano una diversa via , quella parlamentare , l’unica alternativa possibile in astratto , riconoscendo nel contempo che essa non sia praticabile in concreto .

Si veda al riguardo e da ultimo, la recente intervista del 4-1-15 alla portavoce dell’evento, in cui la stessa, individuando espressamente l’ambito politico-parlamentare come quello in cui giocare la partita , ha dichiarato sulla Marcia che “l’obiettivo che essa si propone è giungere all’abrogazione della legge 194”, ma che , “Non è ragionevole pensare di cogliere risultati significativi a livello politico in così poco tempo, soprattutto in un clima generale di attacchi sistematici alla famiglia ed alla vita, che arrivano non solamente dagli organismi nazionali ma anche e soprattutto da quelli sovranazionali (https://dub122.mail.live.com/?tid=cm4zH9sWqT5BGRcAAiZMHNFg2&fid=flinbox  ) .

E’ l’atteggiamento del vegetariano inconsapevole che si reca a comprare un chilo di carne dal calzolaio per poi concludere che la carne non è in vendita e quindi che non è consumabile .

Di qui la nostra mancata adesione alla Marcia per la Vita , evento che non si propone come finalizzato a sostenere l’unica iniziativa in concreto diretta a quell’obiettivo  abrogazionista , la nostra , ma che si configura come concorrenziale rispetto ad essa , consolidando la 194 , secondo il volere di quegli ambienti parlamentari e non solo , di cui quella manifestazione è espressione , che temono divisioni nella società e nelle istituzioni , non solo di carattere politico , e quindi vedono di buon occhio una marcia del tutto innocua , finalizzata ad imbrigliare le spinte innovative presenti nella società secondo le regole tipiche del gattopardismo e in linea con le tendenze relativiste dei suoi organizzatori .

Una realtà ormai evidente a tutti , o quasi .

Tra i tutti segnalo anche ( ad integrazione del presente pezzo ) l’autore di un articolo pubblicato in questi giorni significativamente su un sito il cui direttore si era scagliato più volte in passato contro il sottoscritto, accusandolo di aver tacciato di relativismo l’artefice della Marcia per la Vita Francesco Agnoli , da lui considerato (con grande lungimiranza) un guru intoccabile (pena la censura) del tradizionalismo cattolico, garanzia dell’autenticità della manifestazione ( http://www.riscossacristiana.it/balilla-crociati-dellonorevole-mario-adinolfi-di-pucci-cipriani/ ) .

2 ) Di ben altro spessore è il pro life culturalmente anomalo , proveniente da atei o da cattolici impegnati da sempre in formazioni politiche radicalmente laiciste .

In passato abbiamo avuto l’impegno e l’iniziativa politica di Giuliano Ferrara , che ha demonizzato l’aborto , difendendo però la 194 , in quanto la sua abrogazione , a suo dire, diffonderebbe di nuovo e pericolosamente  la piaga dell’aborto clandestino ( cfr http://no194.org/?m=201202  ) .

Un percorso comunque lodevole da parte di chi è partito da posizioni marxiste , a prescindere dai risultati ottenuti dal suo partito alle consultazioni legislative nazionali del 2008 .

Una figura analoga è quella di Mario Adinolfi , blogger , giornalista , scrittore e giocatore di poker, fondatore del PD , candidato alla segreteria nazionale nelle primarie originarie del partito del 2007 , membro della commissione che ne ha scritto lo statuto e della direzione nazionale , nonché parlamentare dello stesso .

Si legge in un articolo pubblicato da la Repubblica il 30-6-2008 , che ne traccia il profilo traendo spunto dagli interventi sul suo blog  : Pugno duro sul tavolo in difesa della legge 194; voce alta a salvaguardare i diritti degli omosessuali , richiesta di modifica della legge 30 , sul modello ipotizzato da Tito Boeri; e ancora abolizione di centri di spesa definiti “Inutili” come le Province, ma su un punto Adinolfi non è mai voluto retrocedere di un centimetro: ” Il Pd deve essere un partito laico, che segnali l’impossibilità di ingerenza di qualsivoglia autorità religiosa nelle scelte di una democrazia” (http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/politica/partito-democratico-18/adinolfi-poker/adinolfi-poker.html ) .

Egli , ora , attacca l’aborto ed il diritto di abortire , ma precisa a scanso di equivoci

che non vuole abrogare la 194 (cfr http://www.campariedemaistre.com/2014/03/se-un-cattolico-di-sinistra-vuole-la.html) e che essa non è abrogabile (cfr https://www.facebook.com/notes/mario-adinolfi/voglio-la-mamma-cap-3-laborto-non-e-un-diritto/10152088800975944 , si leggano i suoi commenti sotto il pezzo ) .

I rapporti tra i due sul tema di nostro interesse non sono proprio idilliaci  ( cfr http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2015/01/21/media/il-foglio-e-il-popolo-di-milano  ) .

Certo Ferrara in occasione delle politiche del 2008 ci ha rimesso di tasca propria una somma equivalente ad un miliardo di vecchie lire e Adinolfi sta promuovendo libri , ma l’impegno di entrambi è apprezzabile .

Essi confermano quanto abbiamo sostenuto sin dall’inizio della nostra azione e dalla costituzione del comitato , vale a dire che le nostre tesi sono validissime anche sul piano razionale ed a prescindere da dettami religiosi , che pur nobilitano di molto questa battaglia , utilizzando , non certo copiandoci , argomentazioni comuni che sono in parte riconducibili a princìpi di sinistra (difesa del più debole e valorizzazione della persona sulla logica del profitto su tutti) .

Ciò che li differenzia dal marcismo è , ferma restando ogni critica sotto il profilo della coerenza , la trasparenza .

Non si dichiara di voler abrogare la 194 comportandosi poi in modo contraddittorio ed incompatibile con tale proclamato fine , la si difende o comunque la si considera intoccabile pur essendo contro l’aborto .

Un atteggiamento già adottato da decenni, dopo l’esito negativo del primo referendum del 1981, dal pro life moderato, che si presenta come tale, cattocomunisticamente ispirato come è , senza sostenere posizioni radicali di segno opposto .

Invitiamo gli abrogazionisti , quindi antiabortisti secondo dizionario e non semplici pro life , che ancora non lo avessero fatto ad aderire al nostro comitato attraverso il sito www.no194.org .

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194  e omonima associazione

 Pubblicato su www.radiospada.org il 1-2-2015

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SECONDO I “ PRO LIFE “ DURI E PURI OCCORRE PRUDENZA PERCHE’ LA LEGGE 194 AVREBBE UNA COMPONENTE UMANITARIA : COMBATTETE CON NOI PER UN NUOVO REFERENDUM ABROGATIVO

Nota è la distinzione tra antiabortista ( che secondo dizionario è colui che non accetta la legalizzazione dell’aborto e che , quindi , in un paese dove l’aborto è autorizzato è abrogazionista ) e pro life ( colui che abrogazionista non lo è o che , al di là dei proclami , si oppone ad iniziative abrogazioniste concretamente attuabili con qualsivoglia motivazione , spesso ricorrendo anche alla censura , quindi non solo con parole ed opere , ma anche con mirate e rivendicate omissioni , operando di fatto all’interno dell’area come collaborazionista degli abortisti espliciti ) .

Alla prima categoria appartiene il nostro comitato ( che conta oltre 20 000 iscritti ) , alla seconda il resto del panorama di area ( assai meno rappresentato ) .

In questi mesi i pro life hanno pubblicato un loro manifesto ( da ritenersi tale sia per le intenzioni degli autori , che nello stesso titolo dichiarano di indicare “ punti fermi e strategie chiare “ , sia per il nome dei medesimi e la loro rappresentatività ) che potete leggere cliccando di seguito :

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-mondo-pro-vitapunti-fermie-strategie-chiare-8510.htm

Gli autori sono il chirurgo dott. Renzo Puccetti ( membro del comitato Marcia per la Vita ) e padre Giorgio Carbone , frate domenicano di Bologna ( ideologo spirituale del comitato Verità e Vita , organizzazione che significativamente svolge in quel convento domenicano le proprie assemblee nazionali , aperte dallo stesso Carbone ).

Il loro manifesto ha ricevuto l’imprimatur dell’artefice dichiarato della Marcia per la Vita , che ha spiegato a tutti il suo contenuto , per chi non lo avesse ben compreso (http://www.libertaepersona.org/wordpress/2014/03/strategie-pro-life/ ) .

Altro che Movimento per la Vita , questa è gente che fa sul serio .

In questo manifesto , dove si utilizza il termine intelligenza per distinguere l’assunto che lo caratterizza dai diversi orientamenti e dalle diverse strategie seguiti in materia , si afferma che occorre evitare di attaccare direttamente la 194 , in quanto in tal modo si pregiudicherebbe la componente umanitaria ( positiva ) di questa legge , che si contrapporrebbe ad una sua componente libertaria ( negativa ) .

Sarebbe agevole per me ironizzare sulla comprensione di un testo giuridico da parte di un chirurgo ed un teologo ( che nella vita si sono dedicati ad altri interessantissimi e delicatissimi ambiti, sui quali riconosco forse con maggiore umiltà la mia incompetenza e nella cui trattazione , quindi , mi asterrei da invocare a mio sostegno una presunta superiorità intellettiva ) , ma da cattolico fervente preferisco non addentrarmi in questa via , proprio per la posizione che ricopre uno dei due interessati.

Già la premessa , condivisa da diversi giuristi , secondo cui la 194 sarebbe la naturale figlia della sentenza n. 27 della consulta del 1975 è a dir poco discutibile , giacché in quella pronuncia si invoca ripetutamente e testualmente un “ bilanciamento “ ( per quanto non equo ) tra il diritto di nascita del concepito ed il diritto alla salute della gestante , del tutto assente nella legge , la quale deve , quindi ed al contrario , ritenersi in contrasto con quella decisione .

Entrando nel merito ed a prescindere dalla premessa , mi limito ad osservare che risulta davvero arduo individuare una componente umanitaria in una normativa :

a ) che riconosce il diritto di abortire liberamente nei primi 90 giorni di gravidanza , anche per mere ragioni economiche , morali , familiari e sociali , quindi per qualsiasi motivo , indipendentemente dalle condizioni di salute della donna ;

b ) che nel periodo successivo ( quindi dopo il terzo mese di gravidanza e senza alcun termine finale esplicito , stante l’indeterminatezza della “possibilità di vita autonoma del feto“ di cui all’ultimo comma dell’art. 7 ) sancisce tale diritto di aborto non solo nella sacrosanta ipotesi ( già tutelata ex art. 54 c.p. anteriormente all’entrata in vigore della 194 ed inattaccabile costituzionalmente , come giustamente sottolineato dalla Consulta anche nel 1981 prima del precedente referendum ) di grave pericolo di vita della gestante che porti a termine la gravidanza , ma anche allorché siano accertatati processi patologici che determinino un grave pericolo ( si badi bene , non gravi conseguenze ) per la salute fisica e psichica della donna ( salute in sé , dunque la lettera della legge contempla tutte le patologie , emicrania , obesità e depressione comprese ) .

Tra l’altro , secondo la pronuncia n. 22837 della Cassazione , le “ rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro “ , pure evocate dal 6 lett. b ) , potrebbero incredibilmente valere già come presunzione “ iuris tantum “ di questo grave pericolo per la salute della donna , il che attesterebbe in pratica la legalizzazione ad ogni effetto nel nostro paese dell’aborto eugenetico , da escludersi in una concreta fattispecie solo in caso di prova contraria .

Nulla , pertanto , vi è di umanitario in questa legge , che deve essere abrogata attraverso l’unica via praticabile , quella referendaria , nulla vi è da temere , da difendere o da perdere , si deve solo combattere da subito senza attendere tempi che non si riesce a comprendere quando e perché mai potranno essere migliori e senza dare a tale azione alcun termine finale o carattere di irripetibilità , utilizzando l’unico mezzo che l’ordinamento ci offre , riproponibile dopo un quinquennio .

Iscrivetevi a tal fine al nostro comitato attraverso il sito www.no194.org o , se già iscritti , aiutateci fattivamente e con spirito di militanza operando presso i nostri comitati locali , senza lasciarvi disincentivare da analisi e valutazioni erronee , del tutto destituite di fondamento e , nella migliore delle ipotesi , alquanto discutibili .

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194  e omonima associazione

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DALLE ELEZIONI EUROPEE 2014 L’ENNESIMA CONFERMA : SOLO CON UN REFERENDUM SI PUO’ ABROGARE LA LEGGE 194

Lo scorso anno a Roma un tipo piccoletto e simpatico , editorialista di un sito di area , strettamente legato ad una piccola organizzazione ritenuta cattolico-tradizionalista , mi spiegò i motivi per i quali la sua testata ci censurava sistematicamente , se non per dare spazio ad articoli critici nei confronti di NO194 : “ E’ una linea editoriale ben precisa , anche noi siamo per l’abrogazione della 194 , ma pensiamo che essa si possa ottenere non tramite referendum , ma per effetto di un’azione parlamentare conseguente alla pressione esercitata sulle camere dalle marce “ .

Obiettai che in oltre un trentennio dopo il referendum del 1981 non fosse stato depositato un solo disegno di legge a riforma di quel testo , ma la risposta fu espressa in termini ottimistici per il futuro .

Le recenti elezioni europee non sembrano avallare questo ottimismo .

Al primo posto con il 41% dei voti abbiamo un partito discendente dal vecchio Pci che ha sistematicamente votato nel parlamento europeo nella legislatura precedente contro la famiglia e la vita , secondo le generiche definizioni fornite dagli osservatori cattolico-moderati .

A seguire , con il 21% dei consensi , si è piazzata una formazione politica fondata da un estremista di sinistra ( che negli ultimi giorni di campagna elettorale ha espressamente e platealmente inneggiato a Marx , Stalin e Berlinguer ed ha definito il comunismo come una valida ideologia applicata male ) ed i cui parlamentari nazionali hanno sostenuto posizioni ultralaiciste in quest’anno di legislatura , condite da plateali effusioni in aula tra persone dello stesso sesso .

La soglia di sbarramento del 4% è stata anche superata da un cartello , che ha sostenuto il greco Tsipras , composto da Rifondazione comunista , Comunisti italiani e altre forze analoghe .

Nel complesso i 2/3 dei voti sono stati conseguiti da formazioni di ideologica e robusta matrice laicista ( ricordo che il primo paese a legalizzare l’aborto nel mondo è stata significativamente l’Urss nel 1921 e che la 194 è stata ed è un dogma culturale di quell’area politica ) .

Ma se guardiamo lo scenario rimanente , la situazione non è certo entusiasmante .

La metà dei consensi residui , infatti , è stata conseguita da una forza politica che ha impostato la propria campagna elettorale su un mito del neocomunismo , il fanatismo animalista, che , inserito in quell’ambito culturale , rivendica il diritto di vivisezionare un essere umano ( il cuore di un concepito batte già il diciottesimo giorno di gravidanza ) e sostiene la sacralità del cane , che dovrebbe dominare condomìni , locali pubblici e ospedali a scapito della tranquillità di anziani ed ammalati e di ogni norma più elementare di igiene .

Un nuovo ordine di valori fondato sulla più classica delle bestemmie e che nulla ha a che vedere con un lodevole e sano amore per gli animali .

Un partito che ha anche candidato nelle proprie fila il campione televisivo dell’ateismo radicale e dell’anticlericalismo , Alessandro Cecchi Paone ( si veda per tutti il seguente dibattito : http://www.youtube.com/watch?v=jNgmMyUBwtE ) .

Come possa un potere legislativo con tali connotazioni lasciarsi condizionare dalla marce ed abrogare la 194 è un vero mistero .

Il nostro popolo è ben migliore del sistema parlamentare nazionale , che lo rappresenta secondo meccanismi che risentono anche delle divisioni , delle invidie e delle demenze eretiche figlie di confusione mentale o quanto meno di un patetico intento di essere accreditati presso la cultura ufficiale che affliggono il mondo cattolico a livello politico , associazionistico e non solo .

Questo tramite ( il parlamento ) frapposto al consenso popolare è il meno affidabile in assoluto , in quanto luogo del conservatorismo laicista , sempre più allineato sotto tale profilo agli altri consessi analoghi europei e allo stesso parlamento continentale .

Analoghe considerazioni valgono per petizioni e sciocchezze varie , come le leggi di iniziativa popolare , che i parlamentari , ben gelosi dei proprio poteri , cestinano regolarmente , tanto più se non hanno un aggancio politico in aula .

Che i collaborazionisti dei laicisti ci censurino pure , quella referendaria è l’unica battaglia possibile in chiave abrogazionista , una battaglia durissima , ma la sola che può essere affrontata con quel fine .

Aiutateci a combatterla e aderite al nostro comitato attraverso il sito www.no194.org .

Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194  e omonima associazione

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L’ABROGAZIONE REFERENDARIA DELLA 194 E IL BLOCCO SOCIO-CULTURALE CHE DIFENDE LA LEGGE : DAL NEOCOMUNISMO FEMMINISTA AL PRO LIFE OMEOPATICO

La 194 ha tanti difensori , alcuni noti , altri insospettabili .

Nelle nostre manifestazioni di preghiera ci imbattiamo talvolta in gruppuscoli riconducibili alla galassia femminista che contestano le nostre idee e le nostre pratiche religiose .

Il femminismo rappresenta la branca sessista dell’ideologia neocomunista e si caratterizza per un esilarante e difficilmente ripetibile coacervo di contraddizioni .

a ) Un esempio in tal senso è già rilevabile dai titoli dei due brani più gettonati della band punk-rock femminista storica comparsa a cavallo tra gli anni settanta ed ottanta, le Kandeggina Gang , la cui cantante era la oggi imprenditrice milionaria Jo Squillo : Violentami, inno alla libertà e voracità sessuale , e Orrore , con cui si denuncia la fissazione sessuale maschile .

In effetti , il femminismo è una fusione tra libertinismo e bigottismo estremi .

b ) Altra dimostrazione di assoluta incoerenza è rappresentata dal rapporto con la religione .

Dal neocomunismo da cui derivano , le femministe hanno acquisito una cristiano-fobia assoluta ( che si è espressa nel corso della storia attraverso lo sterminio di molti credenti e religiosi, alcuni dei quali oggi paiono essere riconoscenti per questo precedente ) a cui associano l‘orgogliosa difesa dei diritti delle comunità mussulmane , che non sembrano caratterizzarsi per una concezione della donna perfettamente coincidente con la loro.

c ) Grande è l’attenzione verso i temi sociali , con particolare sensibilità per il problema della casa .

Per risolvere il quale essi occupano abusivamente ed a spese nostre abitazioni demaniali e appartamenti pubblici sottraendoli alla povera gente a cui dovrebbero essere assegnati .

Il tutto spesso con la copertura delle istituzioni che dovrebbero tutelare i beni della collettività, secondo quanto denunciato da un politico milanese con riferimento ai nostri antagonisti all’esterno del Niguarda durante le 9 ore meneghine , ben appoggiati dal sindaco Pisapia che ha regolarizzato in data 29-9-2011 la specifica occupazione da loro posta in essere (si veda al riguardo http://www.ilgiornale.it/news/milano/militanti-pro-life-aggrediti-e-insultati-dai-centri-sociali-980363.html ) , ai quali , tra l’altro , le forze dell’ordine consentono talora in via di fatto insolitamente privilegiata di stazionare ad un metro da noi con manifestazioni non autorizzate , come avvenuto lo scorso 4-1-14 , non solo ponendo in essere un’attività di disturbo , ma creando le premesse per incidenti non verificatisi solo per il nostro senso di responsabilità , nonostante la condotta avversa e l‘infelice gestione della situazione .

d )  In tali movimenti vi è una forte componente di ribellismo e di negazione dell’autorità e delle regole , che però invocano per contestare la legalità della condotta dei loro avversari politici .

e ) Deciso è il rigetto della violenza e della guerra , da cui il loro tradizionale pacifismo .

Va da sè che nel nostro paese da decenni tutto il terrorismo eversivo e lo squadrismo di piazza di matrice politica provengono da quell’area , come confermano le relazioni periodiche del Viminale .

f ) Ma il femminismo è , anzitutto , difesa dei diritti della donna .

Escluso quello di nascere che è il presupposto di tutti , contro il quale si accaniscono con un’intensità assoluta .

g ) Intensità pari a quella rivolta contro la drammatica piaga del femminicidio .

Anche se nessun atto di femminicidio si traduce nella negazione dell’intera vita della donna , ad accezione dell’aborto , che rappresenta per loro un esempio di emancipazione femminile da tutelare legalmente in modo del tutto libero .

h ) Nemico storico di questi gruppi è rappresentato dalle multinazionali e dai centri di potere economico , che schiaccerebbero la persona secondo la logica del profitto .

Di fatto la loro azione sul tema dell’aborto è parallela agli interessi delle strutture ospedaliere e delle case farmaceutiche che non disdegnano finanziamenti a questi gruppi .

Sappiamo che un aborto costa alla collettività dagli € 1 300 agli € 5 000 , soldi spesi dai contribuenti per pagare l’interruzione di gravidanza di chiunque , anche di una milionaria .

Se moltiplichiamo anche solo il costo minimo ( quindi € 1 300 ) per 6 milioni di aborti ufficiali dall’entrata in vigore della 194 ad oggi secondo i dati ministeriali si ottiene il totale pari a 7 miliardi e mezzo di euro , vale a dire quasi 15 mila miliardi di vecchie lire .

Il tutto in spregio totale della persona ed a favore del profitto .

Del resto , l’intreccio tra abortismo ideologico ed economico è stato denunciato e documentato in mille casi ( si veda , ad esempio , al riguardo il libro di Danilo Quinto ” Da servo di Pannella a figlio libero di Dio”, pagg. 26-27 ).

Cambiando fronte , taluni paladini della vita sostengono che l’orribile legge 194 andrebbe sconfitta con una grande operazione culturale di indottrinamento di massa , che si realizzerebbe attraverso l’attività di vendita di libri che li vede direttamente protagonisti quali autori o mediatori .

Una linea che viene sostenuta da un giro di 4-5 siti , i quali censurano operazioni come la nostra , evidentemente perché un’azione diretta all’abrogazione effettiva della 194 non è di loro interesse , anzi viene vista come di disturbo , in quanto rivela cosa significhi essere antiabortista e come sia fuorviante e sicuramente non meno velleitaria di un referendum abrogativo una linea diretta a contrastare con qualche libro lo strapotere mediatico abortista .

Arricchire culturalmente è positivo , ma , se ci si limita a ciò osteggiando le operazioni che sono in linea con quanto si sostiene nelle proprie pubblicazioni , di fatto si crea il mito dell’intoccabilità di ciò che si critica , il che dovrebbe condizionare negativamente proprio l’area che dovrebbe sostenere queste operazioni .

A giustificazione di questa contraddittoria condotta si ricorre ad attacchi personali ( effettuati per lo più con modalità infantili ) ed a motivazioni che nulla hanno di ideale , come ben intuito da chiunque .

Più coerenti ma ugualmente consolidanti la vigenza della legge sono coloro che , ipoteticamente rifacendosi ad un mondo pro life al quale in realtà non appartengono o non appartengono più , chiedono addirittura la piena applicazione della 194 ( che pur ha legalizzato l’aborto nel nostro paese ) mediante il potenziamento dei consultori familiari .

Da non dimenticare sono coloro che all’interno del mondo cattolico osteggiano la nostra azione in quanto attraverso essa si dividerebbe quel mondo o si spaccherebbe la Chiesa-istituzione , che per un credente dovrebbe , in realtà , non rappresentare un fine ma un mezzo per l’affermazione di ideali assoluti , come quello di difesa della Vita .

L’importante è l‘unione dei viventi , i concepiti vengano pure soppressi legalmente , lo stesso cinico egoismo di fondo che caratterizza i filo-abortisti più radicali , praticato ai danni del più debole tra i nostri simili .

Come si può notare il blocco sociale antiabrogazionista è molto articolato .

Per lottare con noi per l’abrogazione della 194 per via referendaria ( l’unica praticabile ) aderite al comitato NO194 tramite il nostro sito www.no194.org .

Pietro Guerini – Presidente e portavoce nazionale NO194

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LE POLEMICHE INTERNE AL MONDO CATTOLICO SORTE SULLE DICHIARAZIONI DI PAPA BERGOGLIO : LA POSIZIONE FORMALE E SOSTANZIALE DEL COMITATO NO194

In questi giorni sono sorte diverse polemiche all’interno del mondo cattolico su recenti dichiarazioni rese da Papa Bergoglio .

Ora , dal punto di vista sostanziale , va premesso che la nostra iniziativa :

a ) nasce dall’esigenza civica di garantire una tutela giuridica alla Vita del nostro prossimo più debole e indifeso , non è eterodiretta , non è subordinata a specifiche (anche qualora apprezzate) approvazioni esterne , in quanto tesa inderogabilmente ed a tempo indeterminato ad ottenere l’abrogazione delle leggi abortiste , quindi attualmente della l. 194/78 ;

b ) è monotematica , in quanto si occupa esclusivamente di aborto .

Ciò premesso , sul piano strettamente formale , la consapevolezza dell’innegabile ruolo storicamente svolto in chiave antiabortista dalla Chiesa cattolica ed il grosso successo ottenuto dalla nostra iniziativa presso ambienti cattolici non riconducibili ad un ibrido filone culturale cattocomunista impongono al comitato NO194 di dissociarsi preventivamente ed esplicitamente da ogni opinione negativa o critica che , con qualsiasi argomentazione di sostegno che non sia strettamente connessa al nostro scopo specifico , possa essere eventualmente espressa da un proprio iscritto nei confronti di Pontefici passati , presenti o futuri .

Tale opinione dovrà intendersi manifestata dal medesimo a titolo strettamente personale , nell’ambito di dispute di carattere religioso-teologico estranee alla natura monotematica della nostra organizzazione .

Il rispetto formale , naturalmente , non significa una scelta di campo in merito all’oggetto delle dichiarazioni espresse dal vertice assoluto della Chiesa cattolica .

Quindi ed a scanso di equivoci :

-dal punto di vista formale s’impone un particolare rispetto verso la figura del Papa , in quanto vertice di un’organizzazione innegabilmente significativa per la battaglia che stiamo conducendo ;

-sotto il profilo sostanziale il comitato NO194 non può in quanto tale svincolarsi da una neutralità che consegue dallo scopo specifico per cui è nato e che non può essere derogata dalle prese di posizione di un suo aderente , naturalmente libero , quando parla a titolo personale , di esprimere le proprie opinioni su ogni tematica .

Non sta al nostro comitato analizzare criticamente le parole del Papa espresse su temi diversi da quello della soppressione della Vita nascente , valutarne la conformità con i princìpi della dottrina cattolica , censurare epurazioni compiute da organi diretti da appartenenti alla Chiesa da sempre in linea con il Vaticano , inneggiare ad una riforma delle istituzioni ecclesiastiche , auspicare una discontinuità con le gestioni passate del soglio pontificio .

Pietro Guerini – Presidente e portavoce nazionale NO194

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