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DIFFERENZA TRA ANTIABORTISMO ABROGAZIONISTA DELLA 194 E ABORTISMO MASCHERATO DA PRO LIFE CHE CHIEDE ALL’OPPOSTO L’INTEGRALE APPLICAZIONE DELLA 194: APPELLO AI PARTITI PER UNA POLITICA ANTIABORTISTA

Discorso Verona 15-9-19 Avv. Pietro Guerini-Presidente nazionale Comitato NO194

https://www.youtube.com/watch?v=dcDcGQD5jRE&feature=share&fbclid=IwAR0qRuqR1bXc8OvWdaCSPkVJp8THv_5ho-aZUp4KbSddRIvYByRUD25Kl-c

Intervista al Dott. Massimo Gandolfini

https://www.youtube.com/watch?v=s2Rp0CO4wEk

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VIDEO DEL CORTEO NAZIONALE DI MILANO DEL 8-10-2016 DEL COMITATO NO194 PER L’ABROGAZIONE REFERENDARIA DELLA LEGGE 194

Allego il video del mio discorso introduttivo del nostro sesto corteo nazionale, svoltosi, in contemporanea con Caserta, sabato 8-10-2016 a Milano :

https://www.youtube.com/watch?v=nvWlEva5s08

In esso espongo in dettaglio la mia posizione in ordine al referendum costituzionale del 4-12-2016 , che rappresenta oggettivamente ( anzi addirittura matematicamente ) per noi un’occasione davvero unica per incrementare e notevolmente le possibilità di successo in una consultazione referendaria abrogativa della legge 194 , che costituisce da sempre il nostro obiettivo .

Vi invito sin d’ora :

a ) alle nostre 9 ore regionali di preghiera , che si svolgono il primo sabato dei mesi dispari ( quindi la prossima edizione è fissata per il 5-11-16 )dalle ore 9 all’esterno degli ospedali indicati in dettaglio nel nostro sito www.no194.org dopo aver cliccato su ” Corteo , 9 ore etc ” ;  b ) alla 9 ore nazionale di preghiera , che si terrà come sempre a Bologna , in piazza S. Giovanni in Monte , in centro vicino a piazza S. Stefano , sabato 10-12-2016 dalle 9 alle 18 ;

c ) al prossimo doppio corteo nazionale di Milano e Caserta , previsto per sabato 8-4-2017 , con medesimi orari e piazze di partenza , quindi piazza Cadorna Milano , ore 15 , e piazza Vanvitelli Caserta , ore 10,30 .

Vi sarei grato qualora mi comunicaste direttamente a no194@hotmail.it la Vostra presenza ( e solo la Vostra presenza ) all’evento bolognese di sabato 10-12-2016 . Grazie per l’attenzione .

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale Comitato NO194 e omonima associazione

 

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QUAL E’ LA DIFFERENZA TRA ANTIABORTISMO GIURIDICAMENTE ATTREZZATO E PRO LIFE MERAMENTE PROPAGANDISTICO

Naturalmente e come in essa previsto , la missiva sottostante non è stata pubblicata , in violazione del diritto di replica . Si coglie l’occasione per precisare che chi è convinto che una donna possa essere costretta per legge a morire per far nascere il proprio figlio , in virtù di una visione della dottrina cattolica che ritiene corretta , è anzitutto invitato a scrivere al Sommo Pontefice chiedendogli di introdurre tale princìpio nella legislazione dello Stato Città del Vaticano, nazione di cui egli è tecnicamente Sovrano Assoluto , che applica costantemente sul punto la stessa normativa sostanziale in vigore prima della 194 e che viene recepita nel ddl di mia stesura sotto citato , per poi avviare una crociata divulgativa nel resto del mondo .

Avv. Pietro Guerini

 

Spett.le Redazione,

scrivo la presente nella consapevolezza della censura stalinista che Voi praticate verso le nostre tesi e la nostra attività da sempre, operando di fatto in collaborazione con gli abortisti a cui dite di contrapporvi, e della conseguente sua mancata pubblicazione da parte Vostra.

Ad ogni buon conto, nonostante la Vostra censura, darò a tale missiva la divulgazione che riterrò opportuna.

Leggo solo stasera senza alcun stupore il Vostro pezzo del 22-12-15 di cui allego il link , nel quale l’autore Alfredo De Matteo , che non si firma per esteso, rompendo la menzionata censura ovviamente con finalità critiche , mi contesta che con il testo del Ddl che ho predisposto su incarico di un senatore ( i lettori lo possono leggere sul sito dopo il pezzo successivo alla presente ndr ) non vorrei abrogare la legge 194, ma ammettere l’aborto volontario in alcuni casi:

http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/no-alla-legge-194-ma-si-allaborto-in-alcuni-casi/ In realtà, come noto a chi conosce il diritto:

a ) in caso ( ed è l’unico caso da me ammesso , quindi non si tratta di casi ) di grave pericolo di Vita della donna che porti a termine la gravidanza , l’aborto volontario era già consentito prima dell’entrata in vigore della legge 194 , stante l’operatività della causa di giustificazione di cui all’art. 54 c.p. ( stato di necessità ) , quindi abrogare la 194 non significa escludere la legalizzazione di ogni ipotesi di aborto volontario , ma ammettere proprio ed esclusivamente quell’ipotesi, in caso contrario si tornerebbe al più ad una legislazione preistorica;

b ) tale ipotesi è , del resto , blindata dall’art. 32 della costituzione , che riconosce il diritto alla salute anche della donna in stato di gravidanza , in quanto essere umano e non mera macchina riproduttrice , che non può essere costretto al decesso per legge a motivo del proprio stato di gravidanza, se non incorrendo in una macroscopica ed inammissibile violazione della carta costituzionale.

Quanto all’obiezione di coscienza, essa non viene per nulla limitata, ma confermata secondo le ampie modalità attuali, come testualmente precisato, che trovano il limite nell’obbligo di salvare un essere umano in imminente (e sottolineo imminente) pericolo di Vita, in violazione del quale si incorre in ovvie responsabilità di carattere penale.

Il testo da me redatto è il più rigoroso oggettivamente concepibile nel nostro ordinamento giuridico e prevede, tra l’altro , un quadro sanzionatorio ben più grave di quello in vigore prima della 194 (la pena edittale passa da 2/5 anni a 8/12) , estendendo i soggetti responsabili del reato , con un’aggravante specifica per il potenziale padre che abbia contribuito alla sua commissione , accanto ad interventi di natura assistenziale e diretti a favorire l’adozione dei figli non desiderati . Un conto è sparare concetti a salve , un conto è operare in modo propositivo nel rispetto di un ordinamento giuridico.

Se l’autore è favorevole a che una donna (in spregio alla sacralità della Vita) possa essere costretta per legge a morire perché deve far nascere un figlio, convinto che un atto di eroismo possa essere imposto giuridicamente e con la forza nel nostro ordinamento, lo lascio alle sue convinzioni morali e giuridiche.

Del resto in passato avete sostenuto nella persona del Vostro direttore che lo tsunami era un castigo divino rivolto al popolo giapponese, suscitando lo sgomento del Vaticano, sotto la gestione di Benedetto XVI:

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/castigo-divino-vaticano-stronca-demattei-832408/ Precisate, però , queste Vostre convinzioni sull’aborto negli articoli di presentazione e nelle mail di invito ( anche quelle dirette a soggetti di sesso femminile , da Voi di fatto concepiti come macchine riproduttrici) alla da Voi tanto pubblicizzata manifestazione di maggio che si svolge a dichiarato favore della Vita, facendo adottare questo princìpio come manifesto ufficiale dell’evento.

In caso contrario, non fate furbescamente Vostra una manifestazione ben più moderata rispetto alle Vostre posizioni, accreditandovi in qualche modo il numero dei partecipanti.

E ben più moderata anche del contenuto del testo di Ddl di cui sopra , come noto a chiunque non si limita a contare le presenze a quell’evento , ma si confronta con i suoi partecipanti , come ho fatto io stesso nelle due edizioni in cui ho aderito al formale invito scritto e documentabile ricevuto dagli organizzatori , riscontrando in alcuni tra i presenti tesi analoghe a quelle sostenute dai radicali 40 anni or sono , secondo cui la donna non dovrebbe essere in alcun modo colpevolizzata , processata o condannata , ma solo aiutata dal punto di vista assistenziale per rimuovere le cause che la indurrebbero o addirittura costringerebbero ad abortire.

Una confusione perfettamente compatibile con i generici proclami di chi parla di difesa della Vita senza matrici ufficiali o proposte concrete.

Prima di scrivere un articolo di contenuto giuridico studiate il diritto, prima di sponsorizzare un evento futuro intervistate i partecipanti delle edizioni precedenti.

Distinti saluti.

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato no194 e omonima associazione

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LA PRIMA 9 ORE NAZIONALE DI PREGHIERA DEL COMITATO NO194: CRONACA DI UN SUCCESSO, CON REPLICA A DICEMBRE SEMPRE A BOLOGNA

Si è svolta sabato 13-6-15 a Bologna la nostra prima 9 ore nazionale di preghiera, dopo oltre due anni e mezzo di versioni locali (regionali da due anni) dell’evento, che si svolgono il primo sabato dei mesi dispari dalle 9 alle 18 all’esterno di un ospedale nel quale si praticano aborti.

Il bilancio è esaltante.

1) SIGNIFICATO POLITICO IN SENSO LATO

Quando decisi il 8-12-2014 la versione nazionale della 9 ore optai per la piazza bolognese, al fine di potenziare il nostro comitato nella delicata area tosco-emiliana e in considerazione della sua agevole raggiungibilità.

Naturalmente intuii la particolarità ambientale, ma non conoscendo bene il capoluogo emiliano fu solo un’intuizione, che non posso che valutare positivamente.

Bologna è una strana città, in cui convivono una straordinaria vivacità culturale (degna di un centro nel quale si registra la presenza dell’ateneo più antico del mondo) ed un’atmosfera politica assolutamente superata ed anacronistica.

Abbiamo usufruito della prima, con un totale ad oggi di oltre 200 articoli pubblicati sul web sul nostro evento, anche se naturalmente quasi tutti di segno negativo.

Una negatività, però, non banale, ma fondata spesso sulla ricerca del sapere, della conoscenza dettagliata e approfondita delle posizioni avverse.

L’ideale per presentare un’iniziativa referendaria e per aprire un dibattito sul tema sotteso, quello dell’aborto volontario e della sua legalizzazione.

Quale simbolico estratto allego i seguenti link:

https://www.facebook.com/ariapulitaer   (video tv);

http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/24mattino/puntate (radio);

http://video.repubblica.it/edizione/bologna/croci-feti-e-rosari-al-sit-in-degli-antiabortisti/204153/203233  (video web).

Abbiamo fatto i conti con la seconda caratteristica della città felsinea, con aspetti tra il preoccupante e l’esilarante, uscendo vincitori dallo scontro che ne è nato.

In oggettiva violazione degli artt. 17 (diritto di riunione), 19 (diritto alla libera professione anche pubblica della propria fede) e 21 (diritto alla manifestazione del pensiero) della Costituzione, la sinistra cosiddetta moderata ha cercato di impedire il nostro sit-in di preghiera attraverso la richiesta del sindaco del Pd ( partito di cui è segretario l’attuale Presidente del Consiglio!) al prefetto (che ha poi desistito dall’intento, dopo un iniziale consenso) di vietare tutte la manifestazioni tenute all’esterno di chiese , centri di accoglienza e campi rom , sedi dove si possono radunare forze non riconducibili alla sua area politica.

Si veda:

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/06/01/news/il_pd_contro_gli_antiabortisti-115817559/

Quindi ed al contrario, libertà di manifestazione all’esterno di fabbriche, scuole, banche, case da sgomberare, luoghi istituzionali etc, regni della protesta rossa, per giunta non sempre pacifica, come segnalano le cronache, e quindi passibile di restrizioni per ragioni di ordine pubblico.

La sinistra radicale, ovviamente, in particolare SEL (partito della Presidentessa della Camera, si badi bene !) e Prc, dovendosi distinguere, ha manifestato ufficialmente sui propri siti il proposito di impedire addirittura fisicamente lo svolgimento dell’evento :

http://www.sel-bologna.com/blog/2015/05/28/legge194-fermate-la-manifestazione-degli-antiabortisti-al-maggiore/

http://www.prcbologna.it/2015/05/30/no13giugno/

Il clima di emergenza democratica presente sul territorio, da cui la necessità che abbiamo pubblicamente sottolineato di creare un blocco democratico permanente tra i partiti locali non riconducibili alla storia del vecchio Pci per tutelare l’applicazione dei princìpi generali dell’ordinamento giuridico, non ha impedito però lo svolgimento del nostro sit-in di preghiera.

Lo spostamento dall’area antistante l’ospedale Maggiore ad una piazza centralissima dominata da una splendida Basilica, piazza S. Domenico, ha ridotto solo in parte il significato simbolico della preghiera, che non si è svolta quindi all’esterno di una struttura dove i concepiti vengono soppressi, ma di fronte ad un luogo di culto di assoluto rilievo.

La collocazione centrale ha, anzi, impreziosito l’evento.

Certo, la blindatura dell’area interessata può aver arrecato qualche problema, ma noi avevamo chiesto l’ospedale, sono stati i nostri antagonisti e le forze politiche di supporto che hanno di fatto imposto il nostro spostamento.

Se qualcuno si è sentito danneggiato se ne potrà sempre ricordare alla prossima occasione elettorale.

Per conto nostro non vi era la necessità della presenza di un solo vigile.

2 ) IL PALLOTTOLIERE

Chi è privo della capacità di cogliere il significato di un fatto, come sempre, fa appello alla categorie tipiche dell’uomo primordiale, che, tra un grugnito (il verso è identificato come tale anche per gli scimpanzé, lo sottolineo per gli evoluzionisti) e l’altro, si impressiona solo per la presenza di un numero più o meno alto di persone.

Una tendenza generale a cui non si sottrae affatto il pro life nazionale dei nostri giorni ed i suoi cantori.

Ecco che, ben consci di questa tendenza tribale, qualcuno ha cercato di sminuire il sit-in prodigandosi nel sostenere e documentare che esso sarebbe stato scarsamente partecipato, quando è evidente a chiunque che i conti debbono essere fatti valutando l’affluenza complessiva in un evento nel corso della sua durata complessiva, quindi nella fattispecie delle 9 ore, affluenza che è stata, tra l’altro, ottima, tanto più considerate le condizioni ambientali, e si è pure tradotta in un considerevole incremento dei nostri iscritti locali.

Un referendum su un tema eticamente sensibile come quello in oggetto si vince aprendo e alimentando un dibattito collettivo e individuale (nelle coscienze dei cittadini), non ottenendo il tutto esaurito in un circoscritto ambito spaziale in linea con gli obiettivi di una compagnia teatrale.

Dibattito che nel nostro caso è stato davvero ampio anche nel merito, come a mio avviso merita un’iniziativa che punta al cuore della questione perseguendo un obiettivo concreto e non mira a fare della superficiale demagogia priva di costrutto e prospettive.

Tra l’altro, sto ovviando in queste ore ai problemi di accesso che la blindatura dell’area può aver arrecato anche a qualche nostro iscritto.

Il ritorno per il nostro comitato è stato talmente elevato che l’evento non può che essere confermato tale e quale, per città e durata, per la prossima edizione di dicembre.

Se ci verrà concesso l’Ospedale Maggiore, secondo nostra principale richiesta, bene, altrimenti ci accomoderemo nel salotto cittadino, con grande soddisfazione del sottoscritto, che considera questa come una soluzione sicuramente non secondaria sul piano sostanziale.

Qualunque sarà l’atteggiamento dei nostri antagonisti, in molti sanno ora chi è il comitato no194, a cui ci si può iscrivere attraverso il sito www.no194.org.

Un loro silenzio ci permetterà di parlare senza contraddittorio, una loro reazione ci consentirà di rispondere.

Il ghiaccio è stato definitivamente rotto.

Ringrazio le forze dell’ordine per il servizio prestato e coloro che hanno espresso solidarietà democratica nei nostri confronti, tra cui esponenti politici bolognesi di diverse formazioni, con una citazione particolare per la Curia locale e per Giuliano Ferrara per gli interventi di cui sotto:

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/06/07/news/la_curia_applaude_il_prefetto_la_preghiera_anti-aborto_e_legittima_-116300760/

http://www.ilfoglio.it/politica/2015/06/03/domando-a-renzi-e-al-pd-siete-blindati-nel-pensiero-unico-abortista___1-v-129446-rubriche_c386.htm

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/06/04/news/_io_ateo_devoto_a_bologna_dico_vietare_quella_veglia_e_scandaloso_l_invettiva_di_giuliano_ferrara-116042290/

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194 e omonima associazione

Foto ritraente un momento della 9 ore

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COMUNICATO STAMPA FACENTE SEGUITO ALLE DICHIARAZIONI RILASCIATE IL 12-5-14 DA MONS. GALANTINO

Ieri mons. Nunzio Galantino , segretario generale della CEI , ha dichiarato : ” Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il Rosario fuori dalle cliniche che praticano l’interruzione di gravidanza, ma con quei giovani che sono contrari a questa pratica e lottano per la qualità delle persone, per il loro diritto alla salute, al lavoro” (http://www.repubblica.it/esteri/2014/05/12/news/papa_francesco_sacramenti_non_vanno_negati_nemmeno_ai_marziani-85907707/ ). Tale dichiarazione chiama direttamente in causa il nostro comitato ( che conta oltre 20 000 iscritti ) che organizza dal novembre del 2012 una 9 ore di preghiera , dalle 9 alle 18, il primo sabato dei mesi dispari all’esterno di 20 ospedali dove si praticano aborti, uno in ogni regione , riportati nel nostro sito www.no194.org , attraverso il quale ci si può anche iscrivere alla nostra iniziativa , finalizzata ad un nuovo referendum abrogativo della l. 194 , che ha legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza nel nostro paese .

Mi permetto di osservare a mons. Galantino che le sue affermazioni sono in contrasto con l’enciclica ” Evangelium Vitae ” del Santo Giovanni Paolo II , che ha sottolineato la centralità e non la marginalità nella dottrina cattolica della sacralità della Vita sin dal concepimento , invitando i cattolici a contrastare le leggi che violino questo principio . La preghiera , poi , pratica strettamente e ritualmente religiosa , in questo caso , è diretta ad affermare tali fondamentali prìncipi , il che rende davvero singolare la critica al suo utilizzo da parte dei credenti proveniente da un esponente della Chiesa. Quanto all’asserita inespressività dei volti , considerazione sarcastica se non sprezzante assai poco conforme alla carica che mons. Galantino occupa , tanto più perché rivolta contro fedeli intenti in una pratica religiosa , mi limito a sottolineare come durante la preghiera assumano un carattere centrale le parole della stessa e non la capacità recitativa dei fedeli, che deve ritenersi del tutto fuori luogo. Concludo senza polemiche , invitando umilmente i miei iscritti e , da cattolico , i fedeli che condividano le nostre posizioni e le considerazioni sopra esposte a pregare per mons. Galantino e per la Chiesa Cattolica , in quanto , a mio parere , anche loro , come noi tutti , ne hanno molto bisogno .

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194  e omonima associazione

 

PS Il retroesteso comunicato è stato immediatamente rilanciato , tra i tanti , dall’attuale miglior sito di area cattolica (http://radiospada.org/2014/05/il-comitato-no194-replica-al-tiepido-nunzio-galantino/ ) , registrando una solidarietà quasi unanime da parte di una moltitudine di utenti , ed ha ricevuto il consenso , oltreché di molti cittadini , fedeli e non , e di diversi appartenenti al clero , di uno dei più celebri vaticanisti del nostro paese , che si è esposto pubblicamente con il pezzo che potete leggere cliccando su http://www.lastampa.it/2014/05/14/blogs/san-pietro-e-dintorni/vescovi-le-avremo-viste-tutte-B8f73TNdSuknAxi68FAVUI/pagina.html .

E’ stato un comunicato forse sofferto ma doveroso , perché il diritto di replica deve essere esercitato verso chiunque , tanto più in presenza di ragioni sacrosante come in questo caso .

Altri siti di area , i soliti , in perfetto stile bolscevico, hanno riportato la notizia censurando il nome del nostro comitato , come a loro ben noto destinatario di quelle dichiarazioni , per poi in alcuni casi pubblicare a corredo e senza autorizzazione le foto dei nostri iscritti impegnati nelle 9 ore di preghiera ( che hanno reso quella pratica sistematica con cadenza bimestrale e diffusa in tutto il territorio nazionale su base regionale , aprendo un dibattito e contestazioni al riguardo ) oggetto di quell’intervento .

E proprio poiché l’attacco di mons. Galantino non è rivolto ai pro life , ma solo a coloro che tra di essi pregano all’esterno degli ospedali , quindi riguarda noi e pochissimi altri , e in quanto indirizzato a noi si riferisce ad un antiabortismo ben diverso da quello soft , formale , gattopardesco e di facciata che tanto piace al mondo politico ed a certi ambienti moderati del mondo ecclesiastico , che altri non debbono sentirsi coinvolti direttamente , ma al limite solidarizzare con noi , anche in contrasto con la loro linea usuale .

Naturalmente , proseguiamo nella nostra battaglia con costante se non maggiore entusiasmo , a scapito di critici e censori .

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