NUOVO REFERENDUM ABROGATIVO DELLA L. 194 IN MATERIA DI ABORTO : LA SVOLTA ABROGAZIONISTA TRA GLI ORGANIZZATORI DELLA MARCIA , LA SCONFITTA DELLA CORRENTE RELATIVISTA SULLA LEGGE E IL DIALOGO TRA LE FORZE DI AREA

Il 17 gennaio 2013 è stata pubblicata sul web un’intervista rilasciata da Virginia Coda Nunziante, portavoce della Marcia per la Vita 2013, nella quale quest’ultima ha dichiarato testualmente :

“ La Marcia per la Vita è innanzitutto un momento di incontro pubblico di tutte le associazioni, gruppi, famiglie, singoli individui che costituisce la vasta e variegata realtà pro-life in Italia. Non si tratta solo di conoscersi e di passare una giornata insieme per affermare il diritto alla vita in un’atmosfera di amicizia e collaborazione. Non è solo una festa per la Vita. Si tratta anche e soprattutto di esprimere la nostra protesta contro l’uccisione degli innocenti, che in Italia è stata legalizzata dalla legge 194 del 22 maggio 1978. Il nostro rifiuto dell’aborto, e della legge che lo legalizza, è totale, senza eccezioni e senza compromessi. Questo è il principale denominatore comune di chi si ritroverà a Roma il prossimo 12 maggio . L’aborto è un tema etico che ha una chiara proiezione politica ed è anche sul piano politico che vogliamo incidere, lottando per abolire la 194 “ .

 

Ecco che la Marcia per la Vita viene presentata come ““ innanzitutto un momento di incontro pubblico di tutte le associazioni, gruppi, famiglie, singoli individui che costituisce la vasta e variegata realtà pro-life in Italia “ , attraverso cui si vuole incidere “lottando per abolire la 194 “ .

Scrivevo nel mio pezzo pubblicato sul web a fine ottobre 2012 in presentazione della 12 ore per la Vita ( prossimo appuntamento sabato 2 marzo 2013 , ore 9-21 , all’esterno dei soliti 6 ospedali di Torino , Milano , Padova , Roma , Caserta e Catania ) :

a)“ La manifestazione è aperta a tutti gli antiabortisti , anche appartenenti ad altre organizzazioni , che sono in grado di comprendere che se l’aborto è un fenomeno abominevole la legge che lo legalizza dev’essere abrogata , perché una legge non può autorizzare un fatto abominevole .

Chi non riesce a compiere questo passaggio logico ( o si perde in cinici macchiavellismi , sprezzanti della Vita del suo prossimo ) si esclude da solo .

Da parte nostra , dunque , nessun “ Vengo anch’io , no tu no ! “ , come quello rivolto dagli organizzatori della Marcia per la Vita ai vertici del Movimento per la Vita per l’edizione del prossimo anno , condotta che consente ai detentori di un benché minimo quantitativo di materia grigia di cogliere chi divida il pro life italiano , a prescindere dai contenuti ( che nel caso di specie sono identici tra il richiedente ed il rigettante la richiesta ) .

Non a caso nei suoi due anni di svolgimento ho chiesto di poter esporre per dieci minuti nell’ambito di una conferenza di quattro ore a margine di quell’evento la nostra iniziativa e mi è stato risposto picche in entrambe le occasioni ( espressamente nella prima , tacitamente nella seconda ) “ ;

b)“Nessuno , ad esempio , potrebbe partecipare alla preghiera collettiva , senza essere agevolmente identificabile come un infiltrato , affermando di essere favorevole all’integrale applicazione della 194 mediante il potenziamento dei consultori familiari , come Gianni Alemanno ha dichiarato in occasione della citata Marcia di quest’anno , in televisiva rappresentanza dei partecipanti “ .

Ecco che Coda Nunziante precisa : “siamo ben lieti della partecipazione di uomini politici, ma a titolo personale . L’altro anno intervenne il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ma fu una presenza istituzionale e non politica, dovuta alla prima autorità della Città in cui si svolgeva la Marcia .

E’, dunque , impossibile non cogliere una presa di distanza netta ( da noi provocata ) da parte della portavoce nazionale della manifestazione nei confronti di colui che è stato ritenuto , forse per lo più da parte di qualche giornalista suo amico , l’organizzatore prìncipe dell’evento .

La manifestazione , quindi , è aperta a tutti ed è di matrice abrogazionista , nella consapevolezza dell’importanza della legge , anche sul piano della formazione della mentalità popolare , importanza che sino ad oggi si era negata , con affermazioni scritte del seguente tenore : L’esempio è sempre quello della Croazia : con la legge abortista comunista , invariata da anni , e con una martellante campagna di educazione e di propaganda pro life sulla vita del nascituro , sulla sua dignità , sul senso del matrimonio etc . gli aborti sono diventati pochissimi . Senza toccare la legge , che un giorno , si spera , verrà abolita del tutto . Oggi un movimento pro life ha questo grande compito : non è oggi in grado di abrogare la 194 , per esempio , con un referendum “ .

La concezione relativista della legge ( considerata come un mero optional ) viene abbandonata , così come l’esigenza di non affermare una natura abrogazionista dell’evento al fine di ottenere la partecipazione dei politici , rivelata dal rappresentante di un movimento capitolino attivo nell’organizzazione della Marcia nel corso di un intervento ( che si può udire su Youtube ) in una conferenza svoltasi nel giugno dello scorso anno .

Certo , rimane un differente modo di concepire l’abrogazionismo rispetto a noi , se è vero che l’intervistata precisa ulteriormente : “Esistiamo in funzione dell’evento concreto che organizziamo, ma lasciamo ad altri amici il compito di sviluppare con altre iniziative la difesa per la vita in Italia. E ancora :  vogliamo limitarci alla organizzazione periodica di queste manifestazioni: dalla netta denuncia pubblica verrà lo spostamento culturale e da questo il mutamento legislativo per la vita

La convinzione è quella che il parlamento possa essere costretto dalle manifestazioni di piazza ad abrogare la 194 , il che è smentito da oltre trent’anni di immobilismo e dal fatto che il nostro potere legislativo sembra sempre più conformarsi al laicismo imperante presso le assemblee e le commissioni degli organismi comunitari , peggiorando addirittura e se è possibile il proprio atteggiamento in materia .

Solo il popolo può abolire quella legge , utilizzando il rituale istituto di democrazia diretta che il nostro ordinamento gli mette a disposizione , il referendum , non confidando nella conversione dei nostri politici ( interessati a non intraprendere azioni a rischio di impopolarità , che neppure condividono ) e non esaurendo il proprio impegno in manifestazioni di piazza , che debbono essere strumentali rispetto a quell’istituto , svolgendo una mera funzione di sensibilizzazione dell’evento referendario .

Al di là di questo fondamentale aspetto , prendiamo atto con interesse della conversione abrogazionista che ha colpito il vertice della Marcia e della volontà lodevole di aprirsi a tutte le realtà di area .

Il che magari non sarà sufficiente a dare la parola per dieci minuti su quattro ore di conferenze al portavoce della organizzazione interna a tale area , la nostra , che conta il maggior numero di iscritti ( 14 000 , tanto più significativi perché si riconoscono in un obiettivo concreto , ben sappiamo che la specificizzazione di un fine riduce il consenso , a causa dei mille distinguo che discendono da essa ) , ma è comunque un aspetto molto positivo , che favorisce una distensione dei rapporti , tesi da almeno un decennio , nel mondo cosiddetto pro life nazionale .

A tal ultimo proposito , comunico che in data 2-2-13 , alle ore 16 , si è svolto a Giussano un incontro tra il sottoscritto ed i presidenti del MPV e di V. & V. , nel corso del quale ho insistito affinché , ferme restando le differenti posizioni , più che legittime in democrazia , si abbandoni da subito l’ostracismo verso le iniziative altrui , ingiustificabile stante la provenienza delle stesse comunque da una forza pro life .

Ostracismo al quale noi mai abbiamo aderito , invitando , di contro e ad esempio , i nostri iscritti ogni anno a partecipare alla ( sino allo scorso anno assai soft ) Marcia citata e non opponendoci ( a differenza di quanto fatto da altri ) a che nostri militanti raccogliessero firme anche per operazioni altrui , sia pur criticabili e criticate per la loro inefficacia ed il loro mero carattere dimostrativo e simbolico .

Siamo , inoltre , disponibili ad una pubblicizzazione reciproca di tutte le iniziative di area , purché essa sia reciproca e nonostante questa dovrebbe essere anzitutto la preoccupazione di organizzazioni piccole o in difficoltà , non di un comitato come il nostro che scoppia di salute , addirittura accresciuta dai patetici , scalcagnati ed infruttuosi attacchi che di tanto in tanto vengono orchestrati con l’obiettivo di danneggiarci e che producono il duplice effetto di incrementare per reazione le nostre adesioni e di liberarci da qualche isolatissima mente confusa ( rispetto all’inequivocabile contenuto del nostro manifesto , da sempre riportato sul sito www.no194.org , attraverso il quale si può aderire all’iniziativa ), che avrebbe potuto crearci problemi nella fase più avanzata e delicata del nostro cammino .

Vedremo se tale disponibilità , da me espressa ripetutamente in quell’incontro , potrà trovare un giorno un qualche riscontro positivo , che contribuisca , nell’interesse comune , a contrastare la chiusura dei media verso posizioni e battaglie ritenute politicamente non corrette , ottimizzando gli spazi , le opportunità e le forme comunicative che ciascuno riesce a creare .

Pietro Guerini – Presidente e Portavoce nazionale NO194

Pubblicato il 3-2-2013 su www.pontifex.roma.it

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