CONFERENZA: ABORTO ETERNA TRAGEDIA E NUOVO REFERENDUM

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Sabato scorso , 7-9-2013 , come ogni primo sabato di mese dispari , si è svolta dalle ore 9 alle 18 la nostra 9 ore di preghiera , evento a sostegno della iniziativa referendaria di NO194 , diretta all’abrogazione della omonima legge .
Iniziativa che , a differenze di tutte le consultazioni analoghe svoltesi nel nostro paese sino ad oggi , ha necessariamente presupposto la creazione di un organismo apposito come il nostro comitato , in quanto priva dell’apporto di partiti politici , delle loro strutture , dei loro media e della loro imponente disponibilità economica .
Ed un’iniziativa che , alla luce del successo raccolto ad oggi ed in linea con la sua capillare diffusione , si sta estendendo su base regionale , sino a coprire quasi tutto il territorio nazionale .
In particolare , la 9 ore si è tenuta nei seguenti luoghi e presso le strutture sanitarie sottostanti :
Aosta ( Beauregard , via Vaccari 5 )
Torino ( S. Anna , corso Spezia 60 )
Vicenza ( S. Bortolo , via Rodolfi 37 )
Trieste ( Burlo Garofolo , via Istria 65 )
Piacenza ( Guglielmo da Saliceto , via Taverna 49 )
Firenze ( A. O. Careggi , largo Brambilla 3 )
Perugia ( S. Maria della Misericordia detto “ Silvestrini “ , loc. S. Andrea delle Fratte )
Roma ( S. Filippo Neri , via Martinotti 20 )
Caserta ( S. Anna , via Roma 124 )
Potenza ( S. Carlo , via Polito Petrone snc )
Catania ( Garibaldi Nesima , via Palermo 636 )
Cagliari ( piazzale antistante Microcitemico , via Jenner )
Purtroppo a Milano tale evento non si è svolto , come di regola , dinanzi alla clinica Mangiagalli , in via Commenda 12 , ma , con il sotto riportato fax trasmessomi alle ore 11,55 di venerdì 6 , quindi 21 ore e 5 minuti prima dell’evento , è stato spostato dalla locale questura in altro luogo , non più di fronte ad un ospedale o una clinica , svuotando la manifestazione del proprio carattere simbolico .
Siamo riusciti comunque a radunare una sessantina di persone nell’arco delle 9 ore , dimostrando una buona compattezza ed efficienza organizzativa .
Ciò nondimeno , il provvedimento si fonda su un’equiparazione totalmente ingiustificata tra la nostra organizzazione ed i gruppi antagonisti e femministi che erano intervenuti con mere finalità di disturbo nelle tre precedenti edizioni , gruppi conformi al pensiero unico dominante e culturalmente attigui alla locale giunta comunale .
In esso si parla di opposte ideologie , quando il nostro comitato è privo di riferimenti ideologici , essendo monotematico e unicamente rivolto all’abrogazione della 194 per via referendaria .
Certo NO194 si distingue da un certo pro life ambiguo , furbetto ed affaristico , prende le distanze dal relativismo etico , ma il concetto di ideologia presuppone un complesso di ideali che sconfina nella politica , il che non può affermarsi nel nostro caso .
Ma l’equiparazione più inaccettabile è quella che viene compiuta , da un lato , tra la pacifica preghiera e l’aggressione verbale finalizzata al mero disturbo e , dall’altro , tra una manifestazione organizzata ed una contromanifestazione del tutto priva delle autorizzazioni previste per legge .
Invece di disperdere di volta in volta 15 manifestanti si è di fatto premiata la loro condotta ostruzionistica , caratterizzatasi anche con il compimento di diversi reati , compresi il furto , il danneggiamento e l’istigazione a delinquere .
Il che è inaccettabile .
Uno di noi ( con ogni probabilità il nostro vice presidente Giorgio Celsi ) stazionerà settimanalmente ( presumibilmente il mercoledì ) da questa settimana dinanzi alla Mangiagalli , dando vita comunque alla nostra protesta “ in loco “ , con una frequenza ben maggiore che in passato e con modalità a cui le premesse di fatto che caratterizzano l’intervento della questura debbono ritenersi inapplicabili .
La 9 ore meneghina avrà le sue efficaci forme di svolgimento in futuro .
Ma quella equiparazione e quel provvedimento di spostamento , ancorché da rispettare sul piano formale , debbono considerarsi assolutamente non condivisibili e ci fanno comprendere come la compressione della libera manifestazione del pensiero , del tutto inattuabile per via legislativa alla luce del disposto dell’art. 21 della costituzione , il che vale anche per alcune polemiche recenti , possa realizzarsi per altre vie , come la censura dei media ed i provvedimenti dell’autorità che , pur non avendo come si auspica e si confida uno scopo liberticida , possano frettolosamente fondarsi su ingiustificate equiparazioni come quelle in oggetto .
Avv. Pietro Guerini–Presidente nazionale comitato NO194 e associazione NO194 (www.no194.org)




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Ricordo che il 7-9-2013 , come ogni primo sabato di mese dispari , si svolgerà dalle ore 9 alle 18 la nostra 9 ore di preghiera , evento a sostegno della iniziativa referendaria del comitato , diretta all’abrogazione della legge 194 , e che , alla luce del successo raccolto ad oggi , si sta estendendo su base regionale , sino a coprire quasi tutto il territorio nazionale .
In particolare , la 9 ore si terrà almeno nei seguenti luoghi e presso le strutture sottostanti :
Aosta ( Beauregard , via Vaccari 5 )
Torino ( S. Anna , corso Spezia 60 )
Milano ( Mangiagalli , via Commenda 12 )
Vicenza ( S. Bortolo , via Rodolfi 37 )
Trieste ( Burlo Garofolo , via Istria 65 )
Piacenza ( Guglielmo da Saliceto , via Taverna 49/cantone del Cristo 2 )
Firenze ( A. O. Careggi , largo Brambilla 3 )
Perugia ( S. Maria della Misericordia detto “ Silvestrini “ , loc. S. Andrea delle Fratte )
Roma ( S. Filippo Neri , via Martinotti 20 )
Caserta ( S. Anna , via Roma 124 )
Potenza ( S. Carlo , via Polito Petrone snc )
Catania ( Garibaldi Nesima , via Palermo 636 )
Cagliari ( piazzale antistante Microcitemico , via Jenner )
Tale capillare estensione riguarda tanto la nostra protesta contro la terribile prassi che ha portato alla soppressione legale di 6 milioni di concepiti dall’entrata in vigore della 194 , secondo i dati ufficiali ministeriali , quanto la nostra proposta referendaria , che costituisce lo scopo di NO194 , un obiettivo concreto e costituzionalmente rituale , nulla di fine a se stesso o di puramente simbolico , secondo la nostra natura .
Colgo l’occasione per invitare tutti coloro che intendono aderire all’iniziativa a formalizzare tale adesione tramite il sito www.no194.org ed a comunicare , richiesta estesa anche ai già iscritti che non lo avessero fatto in passato , la loro disponibilità ad aiutarci nella raccolta ufficiale delle firme .
Ricordo che il nostro comitato , al quale hanno aderito quasi 19 000 italiani , pari ad oltre l’85% degli iscritti a gruppi pro life ufficiali e non immaginari del nostro paese , è presente e radicato a livello provinciale , proprio in linea con la capillare estensione della 9 ore .
Tutti i tentativi di compressione del nostro diritto di manifestazione del pensiero , attuati da forze antidemocratiche o dalle istituzioni in violazione dell’art. 21 della costituzione , si scontrano con la preghiera di cittadini pacifici che intendono far valere le ragioni degli ultimi .
Una battaglia di civiltà che assume carattere nazionale .
Un’occasione in cui garantire il diritto di manifestare il proprio scomodo pensiero anche a coloro che non sono predisposti a ricattare le autorità con l’uso della forza ed il ricorso ad incidenti .
Un costante banco di prova per le istituzioni del nostro paese , chiamate a difendere i fondamentali diritti democratici dei cittadini , pure qualora essi intendano sostenere tesi politicamente non corrette , in quanto non conformi al cinismo ( avallato e sostenuto dalla legge , dalla cultura dominante e dalla totalità delle forze parlamentari ) che vuole il concepito ( il nostro prossimo più debole ) equiparato al nulla , in quanto privo della benché minima tutela legislativa , a differenza persino di un animale , che trova anzi nel nostro ordinamento una considerazione sempre crescente conforme all’animalismo radicale , figlio del pensiero unico omologato .
Avv. Pietro Guerini–Presidente nazionale comitato NO194 e associazione NO194 (www.no194.org)
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Come noto , in occasione delle presentazione della 34sima edizione del Meeting di Rimini , organizzato come sempre da Comunione e Liberazione , glorioso movimento cattolico fondato da Don Giussani , è stata invitata Emma Bonino , paladina dell’aborto libero e del laicismo più estremo, la quale è stata accolta in modo entusiastico e senza contestazioni dai presenti .
Colgo l’occasione per rivolgermi a coloro che all’interno di CL si sentano ancora credenti per invitarli ad aderire , tramite il sito www.no194.org , alla nostra iniziativa , finalizzata inequivocabilmente all’abrogazione per via referendaria della L. 194 , che ha legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza nel nostro paese nel 1978 .
Con questo appello intendo fornire uno strumento in più al ciellino cattolico per riflettere sulla necessità di ancorare la propria fede ed un’iniziativa concreta che affermi la difesa della Vita del nostro prossimo più debole , in risposta alla deriva che sta travolgendo l’organizzazione a cui appartiene .
Significativamente il Meeting riminese da anni ignora i valori non negoziabili e si caratterizza per dibattiti incentrati quasi esclusivamente sul danaro e sull’economia .
Nulla a che vedere con quello spirito che si respirava nei miei anni universitari alla Cattolica di Milano , nella seconda metà degli anni 80 , e che percepivo negli aderenti a quel movimento .
Forse era solo uno spirito , ma era già qualcosa , una grande fede ed una ricerca di coerenza con quella fede .
Invito , inoltre ed in generale , tutti i cattolici ( e non solo ) ad unirsi a noi in questa battaglia civile , senza lasciarsi intimorire da messaggi fuorvianti che sono stati diffusi in queste settimane a margine del dibattito sorto sulla legge sull’omofobia , che vogliono rappresentare il nostro ordinamento come caratterizzato da uno stato di repressione che travolge la libertà di pensiero della confessione religiosa cattolica e dei suoi appartenenti , al di là di una certa censura strisciante che dobbiamo subire da parte dei media .
Sollevo , anzitutto , delle forti perplessità sull’opportunità che un’entità dichiaratamente ed essenzialmente pro life competa con religiosi ( che hanno per la loro posizione , a mio avviso , dei doveri particolarmente stringenti sul piano divulgativo ) e con gruppi tradizionalisti ( spesso ben strutturati anche culturalmente ) per affrontare battaglie su questioni che non attengono alla difesa della Vita , contribuendo a diffondere senza alcuna stringente necessità l’identità , tanto cara all’opinione pubblica ufficiale , tra pro life ed estremista fuori dal mondo e dal tempo , ai margini della società in quanto custode di valori e riti lontani dal comune sentire .
Sul piano naturalistico è sin troppo facile ribadire che un omossessuale , se veramente tale , non può essere protagonista di un evento abortivo ( come madre o padre mancati a seguito del verificarsi di tale evento ) e che , quindi , alzare la voce più di chiunque su questo tema significa chiaramente rischiare di sbroccare e di andare fuori tema .
Il legame tra le due tematiche è davvero tenue , per non dire del tutto inesistente .
Faccio questo rilievo pur avendo sempre sottolineato ( senza alcun dispiacere , essendo cattolicissimo , da cui le fondamentali difese del crocifisso e dell’importanza della preghiera , ad esempio ) la centralità della cultura e del pensiero cattolico in un’operazione come la nostra , che deve , peraltro , estendersi a coloro che non credono ( e che comunque non possono impedire agli altri nostri aderenti di credere e pregare ) ma che ritengono non condivisibile la legittima soppressione di un altro individuo durante il suo concepimento .
Né voglio condizionare la libera determinazione dei nostri iscritti , che ben possono impegnarsi in una battaglia tanto sterile ( le petizioni in Italia non hanno mai prodotto alcun effetto su un testo legislativo , regolarmente cestinate dalla classe parlamentare ) quanto legittima in un paese democratico e tutt’altro che ingiustificata per alcuni aspetti davvero grotteschi di quella normativa .
In particolare , come ho sottolineato qualche mese fa nel mio articolo sul femminicidio , la normativa contro l’omofobia che è stata configurata è sostanzialmente incostituzionale già perché crea una categoria di supercittadini supertutelati rispetto a noi eterosessuali ed implica , in ogni caso, delle modalità di accertamento dell’appartenenza a quella privilegiata categoria che si tradurranno in imbarazzanti dibattimenti penali .
E’ indubbio che tale normativa dimostra una volta di più come il nostro parlamento esegua direttive comunitarie e subisca condizionamenti culturali continentali e come sia assurdo pensare che la 194 possa essere abrogata da un potere legislativo nazionale tanto condizionato da quel vento laicista .
Mi interessa , però , ricordare ( sotto il profilo strettamente giuridico e non solo per deformazione professionale , in quanto avvocato operante quotidianamente nei rami civile e penale , e quindi giurista al pari di altri ) a tutti che la libera manifestazione del pensiero è tutelata da una norma costituzionale ( l’art. 21 ) e che , in quanto tale , non può essere compressa da una legge ordinaria .
Conseguentemente nessuna legge in questo paese potrà mai impedire ad un cittadino di contestare normative contrarie alle proprie convinzioni , anche di carattere religioso , qualora le sue dichiarazioni non siano intrinsecamente criminali , in quanto inneggianti alla discriminazione o alla violenza .
Ne sono la riprova i risultati che sono conseguiti all’applicazione della stessa “ legge Mancino “ , nel corpo della quale questa normativa è in parte destinata ad essere inserita .
Tale legge aveva finalità facilmente definibili come politiche , plausibilmente mirata a colpire un’area ( quella di estrema destra ) in ossequio ai “ desiderata “ , in particolare , di un politico che intese così “ ringraziare “ coloro che gli avevano organizzato il servizio d’ordine nei suoi comizi per diversi anni .
Ebbene , dopo 20 anni di applicazione della legge Mancino registriamo la presenza di una moltitudine di gruppi di area nonantifascista mai riscontrata in precedenza , tutti perfettamente legali .
Essi non possono affermare che gli ebrei debbono essere chiusi nei forni crematori , ma penso che sia un sacrificio che la nostra democrazia può affrontare senza sentirsi impoverita .
Naturalmente questa legge , in quanto politica , non punisce certo chi incita all’odio di classe , ma non ha impedito , proprio in forza delle sentenze della magistratura , il sorgere di formazioni di quell’area ( che sono extraparlamentari a seguito dei pochi voti ottenuti in relazione alle soglie di sbarramento discutibilmente introdotte dalla legge elettorale vigente ) e non ha limitato lo scenario politico nazionale .
Analogamente , discriminare una persona per le sue tendenze sessuali è condotta ben diversa dall’esprimere opinioni contrarie al superamento degli istituti del matrimonio tradizionale , della famiglia tradizionale e dell’adozione tradizionale , nei quali , personalmente , credo in modo fermissimo e crederò sempre .
Per quale motivo non verrò mai condannato con sentenza passata in giudicato per alcun reato , a seguito di queste mie convinzioni , come di quelle che coincidono con l’affermazione della sacralità della Vita dal concepimento alla morte naturale ?
Perché l’incostituzionalità di una legge ordinaria ( che in tanti stiamo denunciando in questi giorni ) non è una sua caratteristica estetica che la rende più o meno gradevole o affascinante , ma è la condizione stessa nel nostro ordinamento per la sua perdurante applicabilità .
Dunque , se mai un PM , che pure come magistrato deve interpretare una norma tenendo presenti anzitutto i princìpi generali di tale ordinamento , a partire da quelli che discendono dalle disposizioni della nostra carta , rinviasse a giudizio un cittadino per il solo fatto di aver dichiarato la propria contrarietà al matrimonio tra persone dello stesso sesso , mai questo monstrum giuridico potrebbe superare contemporaneamente la pronuncia di incostituzionalità ( emessa dalla Corte Costituzionale , che verrebbe fatalmente investita della questione , in quanto determinante per la decisione e non certo manifestamente infondata , con sospensione del giudizio in corso ) nonché le sentenze di primo, secondo e terzo grado , travolgendo l’assennatezza e la competenza , soprattutto , di una Corte d’Appello , della Corte di Cassazione e della Consulta stessa .
Chiunque è in grado di comprendere che una dichiarazione di tale contenuto ( contrarietà al matrimonio tra persone dello stesso sesso ) integra una condotta ben diversa ( senza neppure considerare le ipotesi di violenza o di provocazione alla violenza ) dal compimento di un atto discriminatorio ( o dall’incitamento a commetterlo ) “ fondato sull’omofobia o transfobia “ ( come recita il testo normativo ) , quale quello di licenziare con tale argomentazione ( perché si è appreso essere omosessuale o transessuale ) una persona , o , con riferimento ad una semplice opinione non istigatoria , dall’asserzione che un determinato individuo non va considerato un essere umano a causa delle sue tendenze sessuali .
Certo , nella quotidianità vengono emesse sentenze che lasciano perplessi e che in astratto potrebbero essere avallate da una normativa come quella in questione , che ho già criticato radicalmente per il suo carattere ideologico e a sua volta discriminatorio .
Ma isolate decisioni con quell’assurdo contenuto sarebbero ben possibili anche oggi a prescindere da quella legge , penso ad una condanna per diffamazione .
In buona sostanza , è ben difficile che la Corte Costituzionale , investita del caso , non possa precisare in quei termini la corretta estensione della legge , come rientra nei suoi compiti ( cito come esempio le pronunce della medesima che hanno limitato la portata dell’apologia di reato , nel rispetto della libertà di manifestazione del pensiero ) .
E , in ogni caso , quella decisione di condanna non potrebbe mai superare il secondo e terzo grado di giudizio , così come avvenuto per le azioni giudiziarie che potevano essere ostative al sorgere di movimenti di estrema destra non palesemente razzisti .
In conclusione : condivido le obiezioni sostanziali di fondo sul contenuto della legge ( che io stesso ho sollevato da tempo ) , ma esprimo delle forti perplessità formali sull’opportunità che un’organizzazione che si definisce pro life ( e non tradizionalista o altro ) debba osteggiarla in prima linea , tanto più ricorrendo ad argomentazioni giuridiche infondate ( formulate in spregio ai princìpi generali del nostro ordinamento giuridico , oltreché alle risultanze storiche di questi anni ) sulla portata liberticida generale di quella normativa e tali da produrre effetti disincentivanti sull’impegno dei cattolici nelle battaglie a difesa della Vita .
Non abbiate paura , dunque , come disse qualcuno molto più illustre del sottoscritto , e combattete insieme a noi per la difesa dei più deboli , se possibile senza rintanarvi su posizioni ultraradicali e vagamente propagandistiche ( in quanto inconsistenti sul piano giuridico ) che tanto corrispondono all’immagine caricaturale che i nostri avversari “ abortisti “ vogliono rappresentare di noi , al fine di screditare e mortificare in radice ragioni che si fondano sui princìpi basilari di una qualsiasi società civile, di ogni tempo e luogo , e che si traducono nel riconoscere all’individuo il proprio diritto di nascere .
Pietro Guerini – Presidente nazionale NO194
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Il Parlamento irlandese ha approvato una legge che consente sì l’aborto solo nel caso in cui la madre sia in pericolo di vita a seguito della gravidanza ( e non sarebbe stata ammissibile in sé estensione a questo caso , visto l’art. 40 della costituzione di quel paese che tutela il diritto di nascita del concepito, con quella sola eccezione ) , ma anche quando c’è il rischio di suicidio della gestante .
Rischio di suicidio che dovrà essere verificato da una commissione di tre medici , pesantemente condizionati dall’astratta eventualità ( in concreto di pressoché impossibile attuazione , trovatemi una donna che si suicida perché incinta ) che ciò si verifichi e non certo disincentivati da una decisione abortista di fronte ai grossi interessi economici che ruotano attorno al drammatico fenomeno dell’interruzione volontaria di gravidanza .
Quale sarà mai la madre che , volendo abortire , non minaccerà il suicidio ?
L’Irlanda passa così dalla posizione di paese più avanzato sul piano della civiltà europea e mondiale ( visto il riconoscimento addirittura costituzionale del diritto alla nascita , in linea con le caratteristiche virtuose di uno straordinario popolo che sull’adesione a quei nobili princìpi generali ha fondato la propria identità e distinzione da un paese vicino particolarmente aggressivo ed in crisi morale che lo ha oppresso per secoli con sanguinosa colonizzazione , che perdura tuttora con l’indebita occupazione di una parte della propria terra ) all’ultimo posto in questa graduatoria , alla pari di diversi paesi europei settentrionali ed orientali .
Ferme restando le possibilità che il testo venga rinviato alla Corte Suprema , che , secondo diritto , lo dovrebbe bloccare per evidente violazione della pronuncia del 1992 di tale organismo , con cui fu stabilito senza aperture che il divieto di aborto sancito costituzionalmente incontrasse la sola eccezione che fosse reale e sostanziale il rischio per la Vita della partoriente , il che è chiaramente da escludersi nella fattispecie del suicidio evocata dal nuovo testo legislativo , e di un successivo referendum , sono evidentissime le analogie con l’attuale situazione italiana .
La classe parlamentare , per adeguarsi alle direttive degli organismi europei , che non hanno alcuna competenza in materia di aborto , essendo essa esclusiva dei singoli stati , recepisce le direttive comunitarie , che sono orientate verso princìpi rigorosamente laicisti e antireligiosi , anche quando tale recepimento sia generico , culturale e non sia per nulla obbligatorio .
Parlo di attuale situazione italiana , perché nel 1978 il nostro parlamento non ebbe certo bisogno di alcuna interferenza estera per approvare la 194 , che , come noto , ha introdotto l’aborto libero nei primi 90 giorni di gravidanza e pressoché libero successivamente .
Ma i tempi sono evidentemente cambiati , come dimostrato dal successo del nostro comitato , che registra oltre 18 000 adesioni nonostante abbia dovuto affrontare opposizioni e censure forti , anche da parte di sedicenti pro life , che rappresentano oggi poco più del 10% degli iscritti ad organizzazioni di area e che costituiscono , in realtà , la prima linea ( sconfitta dalla inesorabile legge dei numeri ) dell’abortismo nazionale , già per il solo fatto di opporsi alla nostra iniziativa referendaria , diretta ad abrogare quella legge .
Il marxismo che dominava il nostro paese oggi alberga solo nelle stanze del potere e della cultura , il popolo , sia pur subendo condizionamenti , tende a maturare la propria opinione in modo autonomo e senza eseguire supinamente le direttive dei partiti , si può lavorare su menti non indottrinate e più libere , possibilmente con argomentazioni razionali e non ispirate al fanatismo .
Chi ritiene nel nostro paese che con manifestazioni di piazza si possa modificare l’orientamento irreversibilmente abortista del parlamento rifletta , se riesce , sul caso estremo irlandese , in cui addirittura parlamentari eletti con il voto cattolico , che avevano garantito in campagna elettorale la fedeltà al princìpio della sacralità della Vita , abbiano tradito la volontà dei loro elettori .
La classe parlamentare è abortista , per i condizionamenti europei e , in Italia come in altri paesi diversi dall’Irlanda , per il timore di assumere posizioni a rischio di impopolarità , peraltro , assai poco diffuse in ambienti privilegiati come quelli dei nostri onorevoli e senatori .
Di qui l’unica via per abrogare le leggi abortiste , quella popolare da perseguire attraverso un referendum , proposto dal nostro comitato .
Non esiste antiabortismo che non sia abrogazionista , non esiste abrogazionismo che non sia referendario .
Una consultazione popolare in Irlanda ridicolizzerebbe quel voto parlamentare , facendo riflettere sul distacco tra paese reale ed istituzioni , con i loro compromessi , interessi e status , anche in quel paese .
Chiunque ritiene che non possa essere legittima la soppressione durante la gravidanza del nostro fratello più debole e indifeso ( se non nel caso di grave pericolo di vita della madre che porti a termine la gravidanza , in linea con l’art. 32 della nostra costituzione , che tutela il diritto alla salute di tutti i nati , anche quindi della gestante , e con l’art. 54 c.p. , che già ammetteva l’aborto in quelle condizioni prima del 1978 e , buon ultimo , con la posizione ufficiale della Chiesa , a partire persino da Pio IX ) aderisca al nostro comitato attraverso il sito www.no194.org , contro gli abortisti ed i loro collaborazionisti .
Pietro Guerini–Presidente nazionale comitato NO194 (www.no194.org)
THE IRISH PARLIAMENT AGAINST HIS PEOPLE ON ABORTION: SIMILARITIES WITH PRESENT THE ITALIAN AND NEED FOR A NEW REFERENDUM REPEAL LAW 194
The Irish Parliament has passed a bill that allows Yes abortion only if the mother is in danger of life as a result of pregnancy (and would not have been admissible in this case extension, having regard to article 40 of the Constitution of that country protecting the birthright of conceived, with the sole exception), but also when there is a suicide risk for pregnant women.
Suicide risk that must be verified by a Committee of three doctors, heavily influenced by the abstract possibility (of almost impossible in practice implementation, Dilip a woman who commits suicide because pregnant) this happening and certainly not inclined to be an abortionist decision in front of big business interests that revolve around the dramatic phenomenon of voluntary termination of pregnancy.
Which will never be the mother who, wanting to have an abortion, do not threaten suicide?
The Ireland passes so the position of the most advanced country in terms of European and world civilization (seen even constitutional recognition of the right to birth, in line with the virtuous characteristics of an extraordinary people that membership to the noble ones general principles he established his own identity and distinction from a neighboring country especially aggressive and moral crisis that has oppressed for centuries with bloody colonization that still lingers with the occupation of a part of their land) in last place in this ranking, like several northern and Eastern European countries.
Without prejudice to the possibility that the text be referred to the Supreme Court, which, according to law, should block for obvious violations of the 1992 decision of that body, which was established without openings that the prohibition of abortion sanctioned constitutionally met except it was real and substantial risk to the life of the pregnant woman, which is clearly excluded in case of suicide evoked by the new legislative text , and a subsequent referendum are very evident analogies with the current situation.
The class member, in order to comply with directives of European organisations, which have no competence on the subject of abortion, since it exclusively of individual States, implementing Community directives, which are oriented towards strictly secularist principles and anti-religious, even when such transposition is generic, and is not at all required.
I talk about the Italian situation, because in 1978 Parliament certainly did not need any foreign interference to endorse 194, which, as noted, has introduced free abortion during the first 90 days of pregnancy and virtually free.
But times have clearly changed, as evidenced by the success of our Committee, which registers more than 18000 members despite having faced strong opposition and complaints, even by self-styled pro life, which today represent just over 10% of the members area and organizations which constitute, in fact, the first line (defeated by the inexorable law of numbers) of national abortismo already, for the mere fact of opposing the referendum, conducted our initiative to repeal that law.
Marxism which dominated our country today is only in rooms of power and culture, the people, even with constraints, tends to ripen their views independently and without run passively party directives, you can work on non-indoctrinated minds and more free, possibly with rational arguments and not inspired by fanaticism.
Those who believe in our country that street demonstrations might reorient abortionist reflects Parliament’s irreversibly, if it succeeds, the extreme case, where even elected MPs with the Catholic vote, which had guaranteed election campaign held loyalty of sacredness of life, have betrayed the will of their constituents.
The class is abortionist, parliamentary for European influences, and in Italy as in other countries other than Ireland, for fear of taking positions at the risk of unpopularity, Furthermore, very little spread in privileged environments such as those of our ladies and senators.
Hence the only way to repeal abortion laws, to be pursued through a popular referendum, proposed by our Committee.
There is antiabortismo that is abrogazionista, there is abrogazionismo which is not legal Secretary.
A referendum in Ireland would make a mockery of the parliamentary vote, reflect on the separation between the real country and institutions, with their compromise, interests and status, even in that country.
Anyone who believes that it cannot be legitimate the suppression during pregnancy of our weaker brother and helpless (except in case of grave danger to the mother’s life leading to end the pregnancy, in line with article 32 of the Constitution, which protects the right to health of all births, even then of the pregnant woman, and with article 54 of the criminal code that allowed abortion in those conditions before 1978 and, not least, with the official position of the Church, starting even from Pius IX) adhere to our Committee through the www.no194.org site, against abortionists and their collaborators.
Lawyer Peter Guerini – National President NO194 Committee – Italy ( www.no194.org )
First pro life Italian organization with over 85% of the members of the pro life area
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